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Foreste di conifere costiere mediterranee

Oggi vi parlo delle specie di conifere autoctone che sono in grado di formare foreste nelle zone costiere del Mar Mediterraneo. Le conifere sono, infatti, piante importanti nella progettazione dei giardini anche in climi temperato caldi come il nostro.

Cosa sono le conifere? Sono un gruppo di piante legnose, caratterizzate dalla forma a cono delle loro infruttescenze (le pigne), che includono specie come pini, abeti, larici, cipressi, sequoie e ginepri. Queste piante presentano foglie quasi sempre aghiformi e sono diffuse principalmente nelle zone fredde dell’emisfero boreale. A sud esistono alcune eccezioni, come le specie di conifere di cui trattiamo oggi, che crescono e formano foreste anche nelle regioni costiere mediterranee.

Matt Westgate from everywhere - Pinus Pinea / Stone Pine. Pinus pinea, Costa Sancti Petri, Andalucía, Spain
Foresta di Pinus pinea

Le foreste di conifere lungo la costa mediterranea sono per lo più dominate dai pini, come il pino domestico, il pino marittimo e il pino d’Aleppo. Man mano che ci si sposta verso sud, le pinete costiere naturali di conifere diventano sempre più rare e tendono ad essere presenti solo a quote più alte.

I pini sono piante estremamente resistenti, poiché capaci di occupare le nicchie ecologiche più scomode, quelle cioè dove le altre specie si avventurano poco, come le scogliere, le dune costiere o i dirupi esposti al sole e al vento salmastro, dove sono capaci di crescere in piccole sacche di terra. Nell’ambito della progettazione terrazzi abbiamo, infatti, recentemente ottenuto dei successi coltivando alcuni pini mediterranei in vaso.

I pini

Fra le specie di pino citate sopra la più conosciuta è il pino domestico (Pinus pinea) che può crescere fino a 25 metri di altezza, ma a differenza degli altri pini non è particolarmente longevo e vive al massimo 300 anni. Non sappiamo se le pinete di pino domestico presente in Italia siano naturali o artificiali. Sappiamo però che sopporta bene, ma non ama particolarmente la vicinanza diretta al mare. I semi, commestibili, hanno viaggiato in lungo e largo per il Mediterraneo, fino al punto che gli alberi sono diffusi da una parte all’altra del nostro mare senza variazioni genetiche importanti. Caratteristica curiosa delle pigne è che richiedono tre anni per maturare, esse lasciano poi cadere i semi durante le giornate estive caldissime o dopo un incendio. I lunghi e sottili aghi del pino domestico seguono l’andamento dei rami, fermandosi più o meno tutti alla stessa altezza.

Abbiamo poi il pino marittimo (Pinus pinaster), diffuso dalla Francia al Nord Africa, ha un portamento più slanciato e una chioma leggermente più scura del pino da pinoli, ma quasi glauca. Gli aghi di pino marittimo sono lunghi e orientati in tutte le direzioni, come in un fuoco d’artificio. Può formare fitti boschi con esemplari alti fino a trenta metri, colonizzando velocemente terreni poveri anche subito dopo un’incendio, fase nella quale è molto competitivo verso le latifoglie. Da adulto sovrasta un sottobosco di solito composto da piante sempreverdi della macchia come ad esempio il corbezzolo, l’erica arborea e i cisti. Il pino marittimo a dispetto del nome si posiziona però di preferenza nell’entroterra, si tratta, infatti, di una specie che ama il clima oceanico e che tollera l’aridità pur senza amandola. Proprio per questo molto diffusa ad ovest della penisola iberica e in particolare nel Portogallo.

Bosco di pini marittimi - Foto da wikipedia modificata. Licenza 
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Bosco di pini marittimi - Foto di Paolo Carboni --L'uomo in ammollo ◄strizzami 22:04, Set 5, 2005 (CEST)

CC BY-SA 3.0 it
Bosco di pini marittimi

Infine l’altro pino, vera star del nostro mare, è il pino d’Aleppo (Pinus halepensis), che può raggiungere i 15-20 metri di altezza. Questa specie ama il caldo, l’aridità estiva e il vento del mare ed è pertanto presente maggiormente nelle regioni costiere, spingendosi fino a 1500 metri di quota nelle regioni sub sahariane dell’Atlante. Viene largamente utilizzato nei rimboschimenti dei terreni aridi litoranei, come in passato per le ora conosciutissime pinete del Gargano in Puglia. Forma foreste molto luminose e piacevoli da visitare, a seconda del Ph del terreno lo si trova comunemente associato a differenti piante della macchia mediterranea, come lentischi, rosmarini e lavande. I suoi rametti terminali sono inconfondibili, simili a quelli del pino da pinoli, ma di aspetto più leggiadro.

Pino d'aleppo. Pinus halepensis forest in a wood called Les Pins, Castries, Hérault, France.
Una magnifica foreste di Pinus halepensis. Pino d’Aleppo.

Verso sud, le foreste di Juniperus

Nelle terre costiere africane del Mar Rosso le foreste di conifere sono rare e si trovano solo ad altitudini più elevate, come la foresta di conifere di Juniperus phoenicea del Sinai. Nella parte asiatica del Mar Rosso e verso lo Yemen, invece, le foreste di conifere sono relativamente presenti, soprattutto nelle montagne sud-occidentali dell’Arabia Saudita. Dominano il Juniperus procera e il J. polycarpos consociato con Cupressus sempervirens.

Tutte queste conifere sono importanti per l’ecosistema mediterraneo, fornendo rifugio e cibo per numerose specie di piante e di animali. Purtroppo, le foreste di conifere costiere in tutto il Mediterraneo europeo e afro-asiatico e le terre costiere del Mar Rosso sono state vittime nel corso dei secoli di uno sfruttamento incontrollato. Questo sfruttamento ha causato la scomparsa della maggior parte dei popolamenti naturali di conifere lungo la costa.

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